Domenica 12 giugno 2016

Contributo responsabile 7€ con tessera ARCI

POWER ATOMIC SUNDAY #5 | TALEA di Laura Moro | Ottone pesante | New Landscapes

In barba al maltempo che imperversa pure in questo giugno pazzerello, il Venda Power Sunday si trasferisce nella sua casa madre a Spazio Aereo trasformandosi in una incredibile Power Atomic Sunday tra barocco, danza contemporanea e acoustic metal:

20.00 NEW LANDSCAPES
21.30 ART(H)EMIGRA presenta: TALEA con Laura Moro e Top Secret Collective
22.30 OTTONE PESANTE

Dalle 20.00 andrà in scena la raffinatissima musica dei New Landscapes, già ospiti del Power Acoustic Sunday (il loro concerto a Spazio Aereo è andato per intero in onda su Sky Classic). Si tratta di un trio violino-oud-clarinetto basso con esecutori di assoluto livello come Sivia Rinaldi, Luca Chiavinato, Francesco Ganassin, capaci di fondere il barocco con l'etnico, passando per la musica originale e l'improvvisazione. 

Alle ore 21.30 va infine in scena Talea, performance di danza e musica della coreografa e danzatrice Laura Moro, sulla musica di Stefano Durighel e con la partecipazione dei danzatori di Top Secret Collective

Poi, attorno alle 22.30, il bucolico incontrerà il metal con il live degli Ottone Pesante, trio originalissimo composto da trombone, tromba e batteria, i cui componenti hanno collaborato o collaborano con Calibro 35, Esecutori di Metallo su Carta con Enrico Gabrielli e Sebastiano De Gennaro, Pat Mastelotto (batterista dei King Crimson), Iosonouncane, Baustelle e molti altri.
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TALEA  di e con Laura Moro 
Suono: Stefano Durighel – chitarra, sintetizzatori, effetti e loop

Danza: Top Secret Collective
Maria Cristina Fiorentin, Arianna Rossetto, Angela Pivato, Meri Perin, Sara Zanotto, Tommaso Aggio, Simona Argentieri, Giulia Vidale, Daniele Rossato, Laura Moro, Claudia Benasciutti, Lilli Zecchin

E' una performance di composizione cinetica estemporanea in dialogo con la ricerca sonora di Stefano Durighel – chitarra, sintetizzatori, effetti e loop.
Episodi coreografici appartenenti ad altri contesti vengono isolati come tasselli di un codice e trasportati all'interno di nuove musicalità, tappeti sonori che fungono da terreno vergine per uno sviluppo tematico a partire dalla timbrica e quindi una mutazione che si genera prima nella tessitura stessa dei movimenti piuttosto che nella forma. L'evoluzione del fraseggio e dell'azione scenica prende le mosse cosí dalla dimensione percettiva, sensoriale dei performer, dalla materia che é in origine vibrazione, dal suono che é in origine movimento. Un percorso circolare dall'astratto all'organicità, dal gesto al segno, dalla musica al suono e viceversa.

LAURA MORO

Il percorso di Laura Moro si evolve a partire dall’estrema codificazione del balletto classico, alla danza contemporanea per giungere ad un teatro fisico d’azioni, dove la ricerca cinetica di-venta indagine sull’essere umano. Nel suo lavoro coreografico e didattico-pedagogico riveste un ruolo di particolare importanza la dimensione creativa dell’atto sensoriale con una conse-guente rilettura dinamica dei ruoli attore – spettatore.
Nell’ottica del suo ritorno in Italia, dopo un ventennio di attività come danzatrice e coreogra-fa indipendente in Nord Europa, è cruciale la necessità di spingere la ricerca espressiva oltre le nicchie. In questo spirito fonda insieme a Matteo Cusinato – compositore, l’associazione culturale ART(H)EMIGRA SATELLITE, collettivo artistico e “incubatore nomade” dove i linguaggi scenici diventano strumenti di indagine e riflessione sull’essere umano e sulla sua evoluzione gnoseologica, etica e sociale in relazione a luoghi e paesaggi.
Laura Moro ha danzato presso varie compagnie tra cui: Pretty Ugly Dance Co.; Pilottanzt e Chris Haring a Vienna; Ten Pen chii a Berlino; No Apology & P.S.Norton, Leine & Roebana e Piet Rogie in Olanda.
E’ stata coreografa ospite insieme a Paul Selwyn Norton presso Bat-Sheva D.C. – Tel Aviv, con il progetto “The Rogue Tool”.
Ha insegnato presso: l’Università di Vienna, Bat-Sheva D.C., Dans Groep Kriztina De Chatel e Theater School ad Amsterdam, dove le sue metodologie in divenire “The visual voice”e “I.C.P. Il Corpopensante” sono state materie in corso all’interno del programma del dipartimento SNDO New Dance Development dal 2003 al 2007, data in cui sposta la sua base creativa in Italia.Hanno sostenuto le sue produzioni come coreografa indipendente: Korzo Theater, - Den Haag, Danswerkplaats e Dansateliers ad Amsterdam e Rotterdam, i teatri Frascati, Melkweg e Muiderpoort, ad Amsterdam.
Laura Moro è ad oggi docente di ricerca coreografica presso Accademia Teatrale Veneta – Giu-decca, Venezia e collabora nel 2014 e ‘15 in qualità di assistente al direttore Biennale Danza, Virgilio Sieni, nell’ambito del progetto sulla trasmissione del gesto dedicato a danzatori, madri e figli, artigiani “Vangelo Secondo Matteo”.
Il suo nuovo spettacolo “La Volta Ossea” ha aperto il 14 novembre 2015 la rassegna di Arte-ven Danse & Move e il progetto dei tre teatri vicentini Astra, Comunale e Spazio Bixio “Corpo a corpo” dedicato al contemporaneo.
In Italia le sue creazioni sono state ospiti di: La Conigliera Teatro – Anagoor, Biennale Architet-tura 2014, Oriente Occidente 2013, dove vince il primo premio della giuria popolare a DANZ’E’ OFF e il secondo premio a DANZ’E’ – Concorso Coreografico; SPAM a cura di Aldes – Roberto Castello nel 2011; GIOVANI A TEATRO / Fondazione di Venezia nel 2011 e 2012; TEATRO LA FENICE / Dipartimento Educazione e Ricerca, per cui realizza due spettacoli di danza contem-poranea per l’infanzia 2006 e 2007, Biennale Arti Visive 2006, “Paesaggio con Uomini” (varie edizioni) a cura di Echidna Cultura, BIG Torino 2000 - Biennale giovani artisti e molti altri.

ART(H)EMIGRA SATELLITE 
danza, musica, performance / luoghi del reale

Nata dalla ricerca scenica di Laura Moro - danzatrice e coreografa in dialogo con Matteo Cusinato – compositore e tecnico audio, Art(h)emigra è ad oggi un collettivo di cui fanno parte la compagnia ICP Il Corpopensante, Marco Furlanetto - audio e video designer, Claudia Benasciutti - musicista e pedagoga, Lilli Zecchin – produzione e comunicazione. 
Art(h)emigra si occupa fin dalla sua genesi dell'incontro suono-movimento come territorio di partenza per la sperimentazione di idiomi espressivi nati dalla contaminazione, dove la multimedialità è rintracciabile non solo nell'impiego in scena di mezzi diversi, ma come matrice stessa della creazione.
I linguaggi scenici sono strumenti di ricerca e riflessione sull'essere umano, sull'evoluzione del suo pensiero in relazione a territori e paesaggi. 
Riunisce al suo interno i progetti:
T(h)emigra -  la relazione danza e musica / improvvisazione, composizione, ricerca
 I.C.P. Il Corpopensante – danza contemporanea e teatro fisico: una Compagnia, un Laboratorio Stabile, una Metodologia
Atletica del Segno – la performance come atto comunitario / danza e Terza Età.

TOP SECRET COLLECTIVE

Si sviluppa intorno alla ricerca performativa di Laura Moro, danzatrice e coreografa, riunendo danzatori e performer provenienti da progetti ed esperienze di creazione scenica legati al dialogo improvvisativo musica e danza, all'interno di Arthemigra Satellite.
Il lavoro di ricerca cinetica attinge direttamente ad una matrice compositiva musicale, dove il movimento si pone come dimensione visiva del suono, non solo nel senso di concomitanza o dialogo tra i due elementi all'interno di un format, ma come modalità di sperimentazione e creazione da cui nascono The Visual Voice e ICP metodologie in divenire di Laura Moro.
Ispirano la sua ricerca coreografica diverse esperienze musicali tra cui: la conduction di Zorn che Laura Moro sviluppa prima in Olanda, all'interno di Collision Palace e in Italia con il collettivo di cui é fondatrice, Themigra Ensemble ( Fondamenta Nuove , BMOTION Spring Operaestate Festival), il lavoro di ricerca sonora e scenica con Matteo Cusinato, la collaborazione in duo con il chitarrista e compositore Federico Casagrande.

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OTTONE PESANTE 

L’ottone è una lega di metalli e la chimica fra Paolo Raineri e Francesco Bucci si basa, allo stesso modo, sulla straordinaria forza che la loro interazione va a creare. L’ottone è anche il materiale che compone due dei tre strumenti che sentite in azione: tromba, trombone e batteria – dritti al punto, fra Slayer e Meshuggah, fra violenza pura e tecnica sopraffina. Un’operazione allo stesso tempo viscerale e filologica, suonata da musicisti di altissimo livello le cui radici affondano in miniere di Metallo ricche e profonde, lontane dall’essere una semplice infatuazione giovanile.

In tanti hanno giocato col Metallo, non tutti se lo possono permettere e il suo pubblico lo sa. Loro lo sanno, noi lo sappiamo, tu che leggi lo sai.

Per chi avesse bisogno di un pedigree, i tre hanno collaborato, a titolo personale o collettivo, con Calibro 35, Esecutori di Metallo su Carta con Enrico Gabrielli e Sebastiano De Gennaro, Pat Mastelotto (batterista dei King Crimson), Iosonouncane, Baustelle e molti altri.

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NEW LANDSCAPES 

Può la musica plasmare un paesaggio? 
Il trio New Landscapes lascia la questione aperta, quasi sospesa, affidandosi alla sensibilità del pubblico e scegliendo un repertorio capace di plasmare e disegnare una serie di immagini sonore ed emozionali in continuo divenire.
E' un fenomeno recente quello che vede alcuni festival organizzare concerti in luoghi e in orari inconsueti. In tutti questi casi è molto forte la componente ambientale nell'esecuzione, e il musicista è chiamato a "suonare l'ambiente". E altrettanto recente, nel nostro Paese, è l'attenzione al tema del Paesaggio Sonoro. 
E' curioso notare che nei documenti etnomusicali i suoni ed i rumori della quotidianità si infiltrano nella musica. Si assiste ad una sorta di fusione tra rumore di fondo, paesaggio sonoro ed oggetto musicale. La musica appare come in un rapporto di osmosi con il contesto che l'ha generata e modellata nel tempo.

IL TRIO 

Il Trio nasce dall'esigenza di esplorare le possibilità espressive di una formazione cameristica in cui convivono strumenti e musicisti di diversa estrazione. La musica barocca, la musica contemporanea, l'improvvisazione, le composizioni originali dei musicisti del trio diventano possibili declinazioni di un unico modo di concepire la musica: la ricerca di un suono e di un gesto equilibrati ed evocativi.
I tre musicisti, la cui apertura e curiosità sono forse la caratteristica saliente, provengono da esperienze ricche e varie, dalla musica antica al jazz, dalla musica tradizionale alle sonorità contemporanee. Ma non è la "contaminazione" il fulcro del Trio, piuttosto la naturalezza del suonare insieme, cercando i tratti comuni di un linguaggio universale.

Si riconosce nella tradizione della canzone e della composizione strumentale, attraverso i secoli, una sorta di filone trasversale che sposa la semplicità e la nitidezza delle idee musicali e testuali. Ogni epoca ci regala canzoni e melodie suggestive nella loro disarmante semplicità.

C'è qualcosa che accomuna e rende vicini in tal senso i mondi vocali e musicali di artisti vissuti in secoli diversi e a latitudini diverse. E la loro produzione musicale finisce per collocarsi nello stesso orizzonte estetico, senza tempo.

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COMUNICAZIONE RISERVATA SOCI ARCI