Domenica 25 ottobre

18.00 OPEN MIC
20.00 AQ-PD CROSSING QUARTET
21.30 MANCUSA
22.30 JAM
23.30 POLVERONE AEREO conduction di Tony Costantini aperta a tutti !

Ecco il momento che tutti aspettavamo e temevamo: a Spazio Aereo la musica classica contemporanea si fonde con il jazz, facendosi tutt'uno. Accade con l'incontro tra due geni, Giovanni Mancuso compositore pianista e direttore riconosciuto a livello internazionale, e Francesco Cusa ossia una delle più eccentriche ed eclettiche figure della scena jazz italiana. Si prevedono fuochi d'artificio.

Alle 20 invece spazio alle composizioni originali dell'AQ-PD Crossing Quartet, quartetto rampante nato dall'incontro di quattro talenti dei conservatori dell'Aquila e di Padova, che per l'occasione presentano il loro primo disco "low Coast".

Alle 18 non può mancare il consolidatissimo Open-Mic di Spazio Aereo, coordinato da Federico Della Puppa; e a chiudere le danze, alle 23, la Power Acoustic Jam aperta a tutti i jazzisti... ma non solo.

Appare infatti una nuova creatura del Power Acoustic Sunday, il "Polverone Aereo": un'improvvisazione collettiva aperta a tutti gli artisti di ogni genere e livello, diretta questa domenica dal grande trombonista Toni Costantini.

Ingresso a offerta libera con tessera ARCI

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MANCUSA

Giovanni Mancuso - pianoforte e strumenti accessori
Francesco Cusa - batteria e oggetti

Recensione MANCUSA "Terra Matta" di Ettore Garzia:
"Un altro laboratorio espressivo dell'improvvisazione emerge dalle associazioni di idee del compositore e pianista veneziano Giovanni Mancuso. Per la Bunch Mancuso ha pubblicato due cds notevoli direzionando lo stile a seconda del progetto: in "Terra Matta", collaborazione al piano con il batterista Francesco Cusa denominata restrittivamente Mancusa, l'impronta classica piena di clusters e spigolature jazzistiche aveva nel suo dna la voglia di attrarre con le armi della fascinazione acustica e della satira, quest'ultima un leit-motiv che in molti nella musica hanno percorso per raggiungere i propri obiettivi (si va da Zappa a Bollani), ma Mancuso è attento a non attribuirle particolari enfasi con soluzioni dadaiste o bizzarre: ripercorrendo il pianismo del novecento Mancuso evita le beghe retoriche e impone una linea personale, in stile perpetuo, che ha un forte aggancio nel primo novecento; pianismo francese, americanismi e stigmatizzazione del suono "percussivo", scampoli di relativismo russo basato sulle futuristiche proiezioni dell'avanguardia di inizio secolo; il futurismo di Mancuso è del tutto speciale, è anti-futurismo ed è trapiantato in una edulcorata casa della costruzione sonora senza barriere, in cui in una stanza dell'astrazione, con tanto di sirene e fischietti alla Varese, si condivide il giaciglio con le peripezie di Cecil Taylor. In quel lavoro l'interposizione alle percussioni di Cusa (tra lo sperimentale e lo spirituale) fu una delle migliori contropartite a cui poteva aspirare il pianista veneziano. Il jazz è addensato nelle invenzioni che propongono una linea di confronto tra Debussy e Antheil in "Tufopolifonie", che forte dei suoi 19 minuti di durata, è marchio distintivo che va a parare direttamente nell'oggetto concreto della musica del secolo passato, pescando nei suoi accenti più enigmatici, lavorando ad una loro ricomposizione umorale (ombre, geometrie, spiritualità, memoria)."

GIOVANNI MANCUSO
Nato a Venezia nel 1970. Diploma di pianoforte sotto la guida di Wally Rizzardo presso il Conservatorio "Benedetto Marcello" di Venezia nel 1992 con il massimo dei voti. Diploma col massimo dei voti presso i Corsi di perfezionamento in musica da camera presso l’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola. Ha studiato presso la Scuola Civica di Milano, erfezionandosi nel repertorio cameristico contemporaneo con Renato Rivolta.
Ha approfondito lo studio del linguaggio jazzistico sotto la guida di Umberto de Nigris.
Corsi di perfezionamento in Composizione sotto la guida di Salvatore Sciarrino (1990-92).
Ha vinto numerosi premi di composizione tra i quali: Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa Mediterranea - Lisbona 1994; Grieg Memorial Conpetition (Oslo 1995); Rockefeller Foundation (New York, 2003); European Association for Jewish Culture (London – Paris) 2003 Grant Award. Ha vinto la settima edizione del Concorso Internazionale Orpheus per nuove opere da camera (Spoleto) con l’opera “Obra Maestra” ispirata a Frank Zappa.
Ha ricevuto commissioni da importanti istituzioni musicali tra le quali: Istituzione Sinfonica Abruzzese; Orchestra Gran Teatro La Fenice; Biennale Musica; Biennale Danza; Orchestra Giovanile Italiana; European Association for Jewish Culture; Ex Novo Ensemble; Milano Musica; Sentieri Selvaggi. Registrazioni come direttore e pianista per la RAI, NBC - Oslo, RNE - Madrid.
Pubblicazioni con Edipan, CMP, Wergo, Rai Trade.
Collaborazioni con Raiz, Elliott Sharp, Pietro Tonolo, Frederic Rzewski, Philip Corner, Malcolm Goldstein, Butch Morris, Carlo Boccadoro, Sentieri Selvaggi, Lukas Ligeti, Sylvano Bussotti.
Ha fondato nel 1991 l’ensemble e gruppo di studio Laboratorio Novamusica con il quale svolge intensa attività concertistica come pianista e direttore in Italia, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Libano, Norvegia e Polonia.
Nel 2002 ha fondato l’etichetta discografica Galatina Records (distribuita da FMP - Berlino)
Vive a Venezia e insegna Teoria e solfeggio al Conservatorio “B.Marcello” di Venezia.

FRANCESCO CUSA
Batterista e compositore, nato a Catania nel 1966 e laureatosi al Dams di Bologna nel 1994 con la tesi: “Gli elementi extramusicali nella performance jazzistica”, ha suonato tra gli altri con:
Paolo Fresu, Gianni Gebbia, Mirko Sabatini , Butch Morris, Michel Godard, Kenny Wheeler, Steve Lacy, Tim Berne, Roy Paci, Elliot Sharp, Saadet Türköz, Zu, Mohammed El Bawi, Piero Bittolo Bon, Enrico Terragnoli, Vincenzo Vasi, Mike Cooper, Giorgio Pacorig, Dan Kinzelman, Giovanni Mayer, Francesco Cafiso.
Co-fondatore del collettivo bolognese Bassesfere è attualmente impegnato con il progetto artistico di killeraggio comunicativo "Improvvisatore Involontario".
Attivo nell’ambito dell’interdisciplinareità artistica, ha realizzato numerosi lavori di creazione e sonorizzazione di musiche per film, teatrali, letterari, di danza e arti visive, collaborando con noti ballerini, poeti e visual performers.
E' leader del F. Cusa"SKRUNCH", del trio/quartetto "THE ASSASSINS", del collettivo "NAKED MUSICIANS", del progetto di sonorizzazione dei film di Buster Keaton e muti d'inizio secolo denominato SOLOMOVIE.
E' co-leader dei progetti: SKINSHOUT! (Gaia Mattiuzzi/F.Cusa), JARUZELSKI'S DREAM, TRY TRIO (NIcola Fazzini/Gabriele Evangelista/F.Cusa), MANCUSA (Giovanni Mancuso, Francesco Cusa), MANSARDA.
Da alcuni anni alterna la professione del musicista a quella dello scrittore di novelle e di critico cinematografico per la rivista “Lapis”. Collabora dal settembre 2013 con la rivista "Cultura Commestibile", con scritti di cinema e curando la rubrica "Il Cattivissimo".

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AQ-PD CROSSING QUARTET

Leonardo Mezzini - chitarra elettrica
Emanuele Pellegrini - pianoforte
Marco Storti - contrabasso
Stefano Cosi - batteria

AQ-PD Crossing Quartet nasce dall’incontro tra quattro giovani musicisti jazz, formatisi nei conservatori di Padova e L’Aquila, che hanno inteso perseguire una comune ricerca musicale verso linguaggi sonori nuovi, partendo tanto dalle radici afroamericane quanto dalle sonorità più moderne.
Ha preso, così, vita il loro primo disco “Low Coast”, album che raccoglie otto brani originali, dal cui ascolto emerge chiaramente l’intento di riscoprire il jazz nella sua accezione popular, superando qualsivoglia elitarismo e riportando al centro del fare musica la coralità e la cantabilità delle composizioni. Spicca in primo piano la capacità dei quattro strumentisti di interagire tra loro con disinvoltura, condividendo intuizioni melodiche e ritmiche, che trovano i loro addentellati anche in altri generi musicali.

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