POWER ACOUSTIC LAST SUNDAY PARTY

ore 18 | contributo responsabile 5€ con tessera ARCI

18.00 TRIBUTE TO ANDREW HILL
19.00 DUO CESSELLI - DE MATTIA
20.30 TRIO SQUELINI & DITTA ROHMANN
21.30 I FIGLI DEL DESERTO diretti da Giovanni Mancuso
23.00 POWER LAST SUNDAY JAM

E giunse l'ultima domenica della stagione e non può che essere pantagruelica, una maratona musicale trasudante jazz, improvvisazione, musiche da altri mondi, e che si chiuderà in una jam-all-star alle ore 23.00 esatte. Venite armati di strumento e vediamo il programma:

Il trio Squelini lo ricordiamo tutti: sono quei musicisti pazzeschi (Szabolcs Szoke, Daniel Vaczi, Peter Szalai) che a maggio dell'anno scorso hanno infuocato Spazio Aereo con un'incredibile performance assieme ad Ares Tavolazzi e David Boato. Stavolta suoneranno alle ore 20.30 con un'altra grande musicista, la violoncellista Ditta Rohmann.

Prima di loro alle 20.30, in collaborazione con Caligola, si festeggia il trentennale di musica assieme di un duo d'eccezione, composto dalla leggenda pianistica Bruno Cesselli e da Massimo De Mattia, considerato il più grande flautista free-jazz d'Italia.

Un altra leggenda pianistica, Arrigo Cappelletti, suona alle 18.00 assieme all'ensemble del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, con il trombettista Sergio Orlandi come ospite, a conclusione di due giorni di seminaro sul tema del pianista e compositore Andrew Hill.

La botta di matto è alle 21.30, con l'ensemble "I figli del deserto" capitanati da quel geniaccio di compositore e direttore Giovanni Mancuso.

Conviene aspettarsi di tutto.

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TRIBUTE TO ANDREW HILL

Ensemble del conservatorio di Venezia con Arrigo Cappelletti (pianoforte), Alvise Seggi (contrabbasso), Sergio Orlandi (tromba), Massimo Parpagiola (sax tenore), Paola Furlano (voce), Raul Catalano e Alex Poletto (batteria) + l’ensemble vocale delle studentesse dei corsi di Canto Jazz (docente: Sabina Meyer)
Musiche di Andrew Hill.
Arrangiamenti: Arrigo Cappelletti

Andrew Hill (1931-2007) è stato uno dei più importanti pianisti e compositori del jazz moderno. La sua musica, ingiustamente sottovalutata, appare da subito proiettata verso la ricerca e la sperimentazione nonostante abbia solide radici nella tradizione nera. Arrigo Cappelletti, docente di pianoforte jazz e di tutte le discipline collettive afferenti al jazz presso il conservatorio di Venezia, si è proposto quest’anno di valorizzarne le composizioni, con il loro sorprendente mix di straniato lirismo e ricerca armonica, e di curarne gli arrangiamenti per un inedito Ensemble che comprende studenti ed ex-studenti del conservatorio (incluso un inedito Ensemble vocale) e studenti del trombettista bergamasco Sergio Orlandi.
L’ensemble, che ha debuttato il 28 febbraio al Centro Culturale Candiani di Mestre per la rassegna “Jazz Groove” e il 6 marzo al Centro Culturale Zanussi di Pordenone per la rassegna “Musicainsieme”, si propone questa volta in formazione allargata, con il trombettista Sergio Orlandi come ospite, a conclusione di un seminario di due giorni in conservatorio.

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DUO CESSELLI - DE MATTIA

BRUNO CESSELLI

Dopo aver studiato pianoforte, composizione e direzione d'orchestra, si interessa al jazz e all'improvvisazione nel 1980, quando partecipa ai seminari estivi di Siena, dove segue i corsi di Franco D'Andrea, Enrico Pieranunzi e Bruno Biriaco.
Ha suonato con Art Farmer, Lee Konitz, Mark Egan, Danny Gottlieb, Rachel Gould, Sal Nistico, Maccimo Urbani, Larry Nocella, Kenny Wheeler, Jean-Loup Longnon, Toon Roos, Eliot Zigrnund, Cameron Brown, Bob Mover, Lew Soloff, Nicola Stilo, Barbara Casini, Chris Hunter, Dick Oatts, Larry Ridley e molti altri.
Ha partecipato a molti festival italiani ed europei, come Umbria Jazz(1985 e 1987), Ginevra, Basilea, Francoforte, Parigi (piano solo-1991), San Sebastian (Spagna), Vienne (Francia), Berlino...
Svolge anche attività di session-man, e tra gli altri ha registrato con F. Olivieri, M. Caldura (Sings the Blues - Dischi della Quercia 1983); L. Malaguti (Orsa Minore - Fonit Cetra 1984 e Tip of the Hat - Splasch 1986); G. Valli, M. Tamburini, R. Fioravanti, G. Zanier (Paludi - Splasch 1996); A. Tavolazzi e F. Sferra (Kars - Artis-Cramps 1989): A. Borsari, F. Petreni e G. Bianchetti (Alfonsina Y El Mar - SoleLuna-Verve Polygram 1999): K. Wheeler, G. Trovesi, P. Della Porta, Z. Kaucic (Emotional Playground- Iktius 1998); A. Tibaldi, P. Borri, A. Tavolazzi (Refuso- Silence 1998).
Ha scritto musiche per i balletti "Come abbiamo potuto dimenticare il Paradiso" (1990) e "Strings" (1991) per la coreografa canadese T.Corey, oltre ad alcuni commenti sonori per documentari naturalistici.

MASSIMO DE MATTIA

Massimo De Mattia è uno dei principali esponenti della musica improvvisata o forse sarebbe meglio dire della composizione istantanea. Flautista autodidatta, di assoluto livello internazionale, ha al suo attivo una lunga carriera costellata da alcune produzioni discografiche mai banali. Ha pubblicato ventisei opere discografiche a proprio nome; la prima, “Poésie pour massimo de mattiaPasolini” del 1993 gli vale una immediata segnalazione tra i nuovi migliori musicisti italiani (Referendum Top Jazz 1993). Ha collaborato con Cinemazero di Pordenone quale ideatore e direttore artistico della rassegna Schermo Sonoro; è stato co-fondatore di Zerorchestra. Per i Jazzit Awards nel 2010 “Atto di dolore” e nel 2011 “Mikiri+3” figurano tra i cento migliori album jazz mondiali. Dal 2011 al 2014 il lettori di Jazzit hanno eletto De Mattia migliore flautista italiano.

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TRIO SQUELINI

Direttamente da Budapest, il Trio Squelini propone una musica con una forte carica ipnotica dove l'interplay, le improvvisazioni e i suoni ancestrali degli strumenti giocano un ruolo fondamentale.
Il nome del gruppo è ispirato a Venezia, città che Szabolcs (autore di tutte le composizioni) considera quasi come una seconda casa, avendovi effettuato numerosi viaggi musicali.

PETER

Peter Szalai è uno dei migliori suonatori di tabla di origini occidentali del nostro tempo. Nato a Budapest nel 1962 è poi cresciuto a contatto di maestri come Ustad Alla Rakha, Zakir Hussain, Ravi Shankar, specializzandosi nella musica dell'India del Nord. Viene considerato l'unico discepolo di Ustad Alla Rakha, studenti indiani inclusi, a portare avanti lo stile originale del maestro.
Accanto alla pratica della musica indiana è da sempre attivo in progetti di fusione tra musica orientale ed occidentale.

SZABOLCS

Musicista di fama internazionale, compositore, attore, Szabolcs Szoke è una delle figure più significative del panorama culturale ungherese contemporaneo.
Componente di gruppi storici come il Tin-Tin Quartet ed Ektar, Szabolcs Szoke è virtuoso di particolari strumenti ad arco orientali come la "Gadulka", detta "violino balcanico", oltre alla moderna "arrai mbira", versione moderna della kalimba africana.
Tra le sue infinite incisioni c'è un disco live pubblicato dalla EMI in occasione del concerto per il suo sessantesimo compleanno, realizzato assieme ad alcuni dei più grandi musicisti della scena musicale ungherese.

DANIEL

Sassofonista, compositore, inventore di strumenti musicali e giochi, ricercatore, è stato assieme a Szabolcs Szoke colonna portante dello storico gruppo etno-jazz Ektar di Budapest.
Nell'autunno 2001 forma assieme a Balázs Horváth e Zsolt Sárvári Kovácsun trio che interpreta unicamente le sue composizioni, ed è in seguito ideatore e leader del progetto Multet, gruppo con una forte carica improvvisativa legata al jazz e alla musica contemporanea.

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I FIGLI DEL DESERTO
Ex-perimental/Ex-oteric/Ex-otic/Ur-kestra

KIWI SUNT LEONES

Giunti alla loro V apparizione terrena, i Figli del Deserto, orchestra tra le più vaste, sproporzionate e deliranti del panorama esoterico-improvvisativo europeo e mediorientale, propongono KIWI SUNT LEONES, mistico rituale musicale con giochi, azioni, musiche istantanee, musiche meditate, sperimentazione, partiture esotiche ed esoteriche.
Ispirata alla famosa loggia massonica di Laurel &Hardy, l'orchestra dei Figli del Deserto guidata da Giovanni Mancuso è nata del 2013 e vede tra i suoi adepti alcuni tra più interessanti musicisti del panorama pseudo-massonico contemporaneo: Debora Petrina, Piero Bittolo Bon, Marta Raviglia, Alberto Collodel e molti altri.
Divertimento assicurato. È gradito il fez.

Musiche di Salah Ragab, John Cage, Sun Ra, Giovanni Mancuso

I FIGLI DEL DESERTO

Nina Baietta, Claudia Graziadei, Marta Raviglia, Anna Varsori: voci

Dario Sevieri, flauto

Alberto Collodel, Cristina Scapol: clarinetto basso

Simone Sacchi, Piero Bittolo Bon, Jacopo Giacomoni: sax

Ernest Hamp. fagotto

Elia Biasi, Federico Girardi, Mattia Zago: tromboni

Giacomo Franzoso, pianoforte

Olga Ortolani, Sabina Bakholdina: violini

Gaia Sessa: arpa elettrica

Mirko di Cataldo, Carlo Siega, Federico Correale di Santacroce
: chitarra elettrica

Marco Centasso: basso

Raul Catalano, Giovanni Natoli, Alessio Ghezzi, Giulio Somma: percussioni
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In collaborazione con Caligola, Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e con il sostegno dell'Associazione Culturale italo-ungherese del Triveneto

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Comunicazione e ingresso riservato soci ARCI