Martedì 21 aprile 2015
ore 21.30 | 18 € posto unico a sedere

Posti limitati, tutte le info a questo link > http://goo.gl/bGOZvI

Spazio Aereo presenta: Marc Ribot “The Docks of New York”, sonorizzazione del vivo realizzata da Marc Ribot

Prima del concerto dalle ore 18.30 alle 19.30 Marc Ribot terrà un talk nella sala di Spazio Aereo.
L'incontro sarà condotto da Claudio Donà, storica penna del jazz e fondatore di Caligola Circolo Culturale.
L'ingresso al talk è gratuito (con tessera Arci) e aperto a tutti: musicisti, appassionati o semplici curiosi avranno la possibilità di conoscere l'artista e rivolgergli delle domande sulla sua lunga carriera musicale.

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Il 21 aprile 2015 alle ore 21.30 il leggendario chitarrista statunitense si esibirà in anteprima assoluta per l'Europa e unica data in Italia con il suo nuovo progetto che accompagna e interpreta le immagini del film “ The Docks of New York” girato nel 1928 da Joseph von Sternberg e conosciuto dal pubblico italiano con il titolo di “I dannati dell'oceano”.

“The Docks of New York” (1928) è un film muto diretto da Josef von Sternberg e interpretato da George Bancroft, Betty Compson e Olga Baclanova. Il film è un riadattamento, ad opera di Jules Furthman, del racconto “The Dock Walloper” di John Monk Saunders.

La trama del film racconta la storia di un marinaio che nella sua sola serata di permesso a terra salva dal suicidio una ragazza e decide di sposarla. Il matrimonio è celebrato da un falso pastore nella taverna del porto. Il mattino dopo il marinaio ritorna a bordo e la ragazza è arrestata per furto. Il porto nella baia di New York è il luogo in cui le vite dei protagonisti si sviluppano; “I dannati dell’oceano”, per parafrasare il titolo italiano, sono marinai, operai, prostitute, gente sola e abbandonata dalla società, dal sistema politico e che devono fare i conti con il costante senso di solitudine interiore e abbandono sociale: i dock sono i loro punti di approdo, i loro unici luoghi di speranza. Senza dignità, senza diritti, con stracci lerci per coprire i loro corpi martoriati dalle intemperie dei loro mestieri usuranti si specchiano nell'oceano, che porta disgrazie e risucchia le speranze di chi vive sopra di lui e non riesce a trovare pace sulla terra.

I suoni della chitarra di Marc Ribot accompagnano queste immagini e elevano la narrazione ad un livello superiore, alternando momenti giocosi a cacofonie disperate, che si confondono fino ad aderire alle immagini e alle vite dei personaggi del dramma. Passando da un estremo all'altro in un continuo rimando tra visione e ascolto, Ribot traduce le speranze, le sfortune e le passioni dei protagonisti in un crescendo di dissonanze sonore con cui la sua chitarra cattura il pubblico grazie alla sua capacità di lavorare coi contrasti, perennemente in bilico tra catastrofe e catarsi salvifica.

Marc Ribot “The Docks of New York” è parte della rassegna Visioni Aeree realizzata con il sostegno e la collaborazione di Cineforum Labirinto

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Questo nuovo progetto di Marc Ribot segue il suo analogo lavoro del 2010, realizzato per Il Monello di Chaplin su commissione dal NY Guitar Festival e si inserisce nella sua produzione storica di colonne sonore, realizzate a partire dagli anni '80 ; Ribot ha suonato e collaborato alla realizzazione delle colonne sonore di “The Kids Are All Right,” “Where the Wild Things Are,” "Walk The Line", “Daunbailò” "Everything is Illuminated," e "The Departed" (Scorzese); ha inoltre composto le colonne sonore originali di: “Gare du Nord” (Simon), il documentario "Revolucion: Cinco Miradas", "Drunkboat", “Joe Schmoe”, “The Killing Zone", "In as Much as Life is Borrowed", "Altogether Different".

Marc Ribot (originario del New Jersey, studente di chitarra classica sotto il maestro hawaiano Frantz Casseus, dal 1978 a New York come session man per musicisti soul) si mise in luce come chitarrista dei Lounge Lizards dal 1984 al 1988, e come spalla di John Zorn, Tom Waits, Elvis Costello e Jazz Passengers.
Nella sua carriera ha contribuito in maniera determinante alla ridefinizione di quel genere di folk singing che gli statunitensi definiscono Americana, grazie alla sua preziosa chitarra nel magnifico Rain Dogs di Tom Waits, nel 1985.
Marc ha inciso oltre 20 album in 35 anni di carriera, esplorando qualsiasi dimensione musicale: dal jazz pionieristico di Albert Ayler con il proprio gruppo “Spiritual Unity”, alle sonorità cubane di Arsenio Rodríguez nei due acclamatissimi dischi del “Marc Ribot Y Los Cubanos Postizos”. Con il suo potentissimo trio Ceramic Dog prosegue la linea dei suoi primi e sperimentali gruppi no-wave/punk/noise, Rootless Cosmopolitans e Shrek.
In solo ha inciso: "Marc Ribot Plays The Complete Works of Frantz Casseus", "John Zorn’s The Book of Heads", "Don't Blame Me", "Saints", "Exercises in Futility" e “Silent Movies”.

http://marcribot.com

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